mercoledì 29 gennaio 2020

BO130 Cover x Arts+Economics


ÆS|7
– gennaio 2020.

Georgina Adam nel suo The Dark side of the boom scrive che «tutte le volte che sale il prezzo dell’arte, le truffe proliferano perché falsari alla ricerca di un guadagno facile si mettono all’opera. Quindi nel mercato dell’arte del XX e XXI secolo, dove i prezzi sono stellari, le condizioni sono ideali per scatenare un vero proprio tsunami di falsi. Dai multipli di Salvator Dalì ai discutibili Modigliani i falsi hanno inondato il mercato venduti da gallerie e case d’asta oppure smerciati ai più ingenui su internet».

In questo contesto collezionisti, galleristi e case d’aste si sono trovati ad essere vittima di comportamenti penalmente illeciti ed altri hanno rischiato di partecipare, senza volere, a detti illeciti.
Come muoversi allora in questo complesso mercato senza rischi?

Questa guida vuole essere un ausilio per coloro che si confrontano con l’affascinante mercato dell’arte. Si vuole fornire uno strumento tecnico/giuridico ai professionisti, a collezionisti, a gallerie, case d’asta, banche e fondi di investimento, quasi un elenco di regole da seguire per il cauto acquisto.

La presente trattazione nasce soprattutto grazie all’apporto del Nucleo Operativo Carabinieri PCT e Guardia di Finanza Nucleo Speciale Polizia Valutaria che da sempre si impegnano per collaborare con il cittadino nel perseguimento dell’interesse pubblico alla tutela dei beni culturali e delle opere d’arte. Quando il legislatore ha definito i beni culturali li ha infatti intesi come aventi interesse sia pubblico che privato. I reati che li riguardano quindi ledono entrambi gli interessi sia quello dello Stato che quello di ciascun cittadino. Carabinieri e Guardia di Finanza ogni giorno agiscono animati da questa duplice esigenza di tutela pubblica e privata del nostro patrimonio artistico. L’illecito modifica la storia di Arte e Cultura attraverso la creazione di falsi nuovi capolavori o l’occultamento di quelli esistenti e cambia per sempre la percezione della nostra storia.

Non amare l’arte, in Italia, equivale a un delitto: è la premessa per lasciarla distruggere. Non difendere l’arte, se sei italiano, è voltare le spalle alla tua storia, disonorare tuo padre e tua madre.
Una regola tra tutte emerge però da quanto si leggerà: come dicevano i latini caveat emptor

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